103P/Hartley - C/2014 Q2 Lovejoy - C/2013 U10 Catalina - 46/P Wirtanen - Le comete: storia, ciclo vitale e nomi delle stelle, con approfondimento sui modelli cometari e sulla più famosa delle comete periodiche - CdS

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103P/Hartley
È stata scoperta il 15 marzo 1986 da Malcolm Hartley utilizzando lo UK Schmidt Telescope situato presso l'Osservatorio di Siding Spring, in Australia. Ormai è diventata nota come la «cometa verde» grazie al suo colore derivato dai gas che emette. Si tratta della cometa Hartley 2.

Elementi Orbitali: 103P/Hartley
Passaggio al Perielio: T 2010 Ottobre 11.0 TT = JDT 2455480.5
Elementi orbitali aggiornati al: 2010 Ottobre 28,2604 TT
[Peri.] 181,19530 [q] 1.058668
[Node]  219,76630 [e] 0.695112
[Incl.] 013,61680 [p] 6,470371

Schema dell'avvicinamento alla Terra del 20 ottobre 2010 
quando la cometa disterà 0,1209 UA dal nostro pianeta.
(circa 18 milioni di km - 47 volte la distanza Terra-Luna)
Osservazioni compiute con il telescopio spaziale Spitzer hanno condotto a stimare che il nucleo cometario fosse di 0,8 ± 0,1 km di raggio. Al tasso di perdita di massa attuale, la cometa dovrebbe riuscire a sopravvivere per altre 100 apparizioni (~700 anni), se si escludono eventi catastrofici come la disgregazione del nucleo o la sua suddivisione in frammenti.

Osservazioni radar condotte con il Radiotelescopio di Arecibo hanno permesso inoltre di avere informazioni sulle dimensioni della chioma e dei grani che la compongono: la chioma presenta una sezione trasversale al radar di 0,6 km2; i grani hanno dimensioni centimetriche e sono espulsi con una velocità di circa 4 m/s in direzione opposta rispetto alla Terra.

I grani espulsi danno origine ai getti che la colorano di verde per il contenuto cianogeno, un gas ritrovato in molte comete, e carbonio biatomico. Entrambe le sostanze garantiscono un alone verde quando sono illuminate dalla luce del Sole nel quasi-vuoto spaziale.
In considerazione del fatto che la cometa è ormai in fase di allontanamento, è evidente come sia ormai sempre più difficile poter captare i gettiti di gas e particelle.
Solo attraverso varie fasi di elaborazione e mediante l'ausilio di appositi filtri è possibile percepirne la presenza. Riportiamo un paio di elaborati che evidenziano la presenza di gettiti.
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